Opere di
Denise Montresor
Editing di
Alice Migliavacca
Categoria
Ombre latenti
Data di pubblicazione
14 Giugno 2023
Strati di memoria
Installazione a parete, colori a cera su carta 17x10 cm cad. (24 pz.)
Opera in mostra presso Diversi Ma Uguali
Palazzo Bresso, Roma, 2022
I fogli di cera si posano dolcemente l’uno sull’altro, piccoli indiani che diligentemente si sovrappongono in un momento che può sembrare eterno. Ma nel tempo di un istante questi fogli appassiscono, sfioriscono, ripiegano su se stessi senza però snaturarsi completamente: il sottile strato di materiale con cui sono stati creati è certamente fragile, ma permette alla luce di attraversarli e generare così qualcosa di nuovo. La proiezione di sé che regalano allə spettatorə – la proiezione data da giochi di luce – è l’ultimo tentativo di rendersi riconoscibili, di rendersi vivi, di tornare ad essere cosa.
Questi fogli sono la rappresentazione delle vite di tuttə, della memoria che possediamo in modo caduco e imperfetto, che si consumano ma a volte lasciano strascichi di sé che possiamo ricostruire.
La cera sottile si scontra con la propria fallibilità e ci mette davanti alle nostre fragilità, alle nostre mancanze e dimenticanze, ma al contempo diventa fonte di suggestioni e stimoli, suggerendo la possibile associazione tra questi strati e il vissuto personale, tra l’oggetto pubblico e il privato.
L’artista traccia questa linea tra memoria e materia scegliendo per la sua opera di sovrapporre carte preparate con cere colorate ed è grazie a questa tecnica che diventa possibile individuare il terzo protagonista di quest’opera, il tempo. Riprendendo le trame dei lavori precedenti dell’artista, L’incontro e Microrganismi, si vede lo studio poliedrico che Denise compie rispetto agli effetti dello scorrere del tempo sulla materia, sperimentazioni continue ed eterogenee che mostrano l’impotenza dell’umanə. La salvezza è però possibile, l’artista apre una via per rifuggire all’oblio, che si realizza sotto il segno della pluralità dell’opera e di chi la fruisce: il collasso di un foglio sull’altro diventa rappresentazione della ricchezza e fragilità della memoria ma in questa lenta decadenza si trova la possibilità di riconoscere in questi il proprio passato, associare luci e ombre a sé, consapevoli che la pubblicità dell’opera forza alla condivisione di questi ricordi. Si rimane così, l’unə accanto all’altrə, catturatə dalle tracce mnemoniche proiettate sulla parete.