ALLEANZE indaga le possibili permutazioni e i rivolgimenti insperati di unioni che saremmo tentati di derubricare come condannate aprioristicamente al fallimento e alla rovina. Ma a emergere sono, invece, alleanze interspeciste che provano progressivamente a riallacciare un rapporto con l’umano, alleanze concettuali tra tecniche passate e prospettive post-umane proiettate verso il futuro, alleanze tra narrazioni fisico-visuali dall’impellente materialità e soggetti che mettono in crisi il rapporto tra realtà e immaginazione, presenza e assenza, spettatori e opere scrutate.
Partendo da Herbarium, alleanza biomeccanica in cui la natura si carica di agentività strappandoci quasi di mano gli strumenti con cui l’avevamo ridotta alla passività, passando per Notes on Martian Botany, alleanza interplanetaria tra immaginari visivi organici e inorganici, e per Can you host me?, caso esemplare di alleanza bioadattiva con finalità propedeutica e pedagogica che si avvicina a un suggerimento a prepararsi a quella stessa esperienza, si arriva infine a Giardini Celesti, la promessa di un’alleanza che finalmente ci riguardi come specie, in cui, in virtù del percorso di risignificazione della nostra prospettiva antropocentrica attuata attraverso le opere precedenti, possiamo giungere a un utopico ma necessario giardino, a un punto di incontro che presuppone la strada compiuta, incompleta senza la nostra finale comprensione e reintroduzione: alleanze tra organico e inorganico che ci insegnano come esserne parte.