Film di
Francesco Galbiati
Editing di
Andrea Ferraiuolo
Categoria
Ombre latenti
Data di pubblicazione
28 Aprile 2023
Bagliori di casa
Avvertenza: Il seguente cortometraggio può essere fruito con o senza sonoro.
In Bagliori di casa capiamo a pochi secondi dall’inizio di avere un oggetto posizionato davanti al cine-occhio. Trattasi di un cristallo, oggetto di vetro che frammenta la realtà ingabbiata in bagliori: l’immagine del film diventa immagine-prismatica, uno specchio in frantumi dove il reale diventa nostalgia e viene in mente Cristaux di Teo Hernàndez, ma a differenza sua il nostro non sprofonda troppo nel labirinto interiore, bensì rimane nella superficie del ricordo. È, in realtà, una superficie cristallizzata; non nel senso di immobile, ma nel senso proprio dell’oggetto “cristallo”, di oggetto cioè frammentato, sfaccettato. La composizione “cubista” permette all’occhio di chi osserva di seguire l’occhio di chi crea il movimento; la curiosità del movimento si trasmette in chi osserva ed è proprio il suo occhio a “fare” il film. Difatti, dopo pochi minuti, l’occhio si perde nella frammentarietà cristallina e diventa regista di ciò che vede; fa il suo montaggio, istante per istante, restando comunque fermo, “ingabbiato” in quella realtà nostalgica scelta dall’autore.
Il suono in presenza/assenza regala un duplice significato all’opera: laddove si preferisce l’assenza si darà importanza al silenzio (e non solo all’immagine); laddove si preferisce la presenza si darà importanza al rumore, all’immagine-sonora. Questa possibilità di scelta consegnata nelle mani di chi osserva rende ancora più partecipativa la realtà di questo film sperimentale: occhio e orecchie possono decidere il dove e il cosa; pur rimanendo circoscritti all’interno di un confine, questi acquisiscono un potere significativo. Bagliori di casa ci porta in una dimensione intima e nostalgica propria dell’autore, dando noi l’opportunità di impossessarci di quella stessa dimensione e lasciando che questo diventi un film di tutti.