Testi di
Luca Santangelo
Grafica di
Lucia Gildoni
Editing di
Jacopo Abballe
Categoria
Corto-circuiti
Data di pubblicazione
7 Giugno 2023
Omaggio ai comunardi
Sembra che durante la Comune di Parigi – e quindi tra il marzo e il maggio 1871 – i comunardi sparassero con i fucili contro gli orologi pubblici. Il tentativo era evidentemente quello di fermare il tempo e, secondo il poeta Nanni Balestrini, “il tempo della storia lì si è fermato: non si è trattato di un’utopia, ma di una scheggia di futuro piombata nel mezzo del presente.” L’operazione creativa dietro questo Omaggio sembra proprio quella di una raccolta e un rimpiego di schegge della storia, in una narrazione elettrica e arrabbiata che esige la definitiva morte del tempo. Nonostante la brevità del testo, emerge sin dalle prime righe un disegno ricchissimo di influenze inconsuete. Le interruzioni onomatopeiche di stampo filo-futurista – ma che possono rimandare anche a certa poesia lettrista, se si vuole rimanere in ambito anarchico – riempiono la lettura di sonorità aggressive, improvvise. La struttura schizoide e pseudo-televisiva rimanda immediatamente a una piccola fetta della letteratura anni Novanta, in particolare alle prime pubblicazioni di Aldo Nove (le ossessioni consumistiche di Puerto Plata Market, lo zapping di Superwoobinda…). Mentre la restituzione grafica del testo, nella sua pulizia severa e senza sfumature, si lega a una tradizione del design che trova le sue origini nelle idee della Bauhaus. C’è insomma alla base di quest’opera uno spirito d’avanguardia, che in quanto tale non si limita a raccogliere le schegge della storia, ma si impegna nel rilanciare gli stessi pezzi verso il pubblico. Il tentativo è quello di ferire lo sguardo e aprire le coscienze. E Omaggio ai comunardi ci riesce benissimo.